Dubbi Frequenti

Spesso, intorno alla figura dello psicologo aleggiano molti dubbi, pregiudizi, falsi miti, che la rendono un qualcosa di lontano dall’effettiva realtà.

Di seguito alcune domande/pregiudizi frequenti:

Le persone che si rivolgono allo psicologo sono di vario genere:

  • Alcuni possono certamente soffrire di gravi disturbi psichici;
  • Altri invece stanno vivendo problematiche specifiche: difficoltà emotive, relazionali, professionali, momenti di crisi, eventi stressanti;
  • Ci sono persone che invece stanno bene, ma vorrebbero stare meglio, o sono desiderosi di conoscere più profondamente se stessi.

Sicuramente trovare risposte in autonomia ai propri problemi è salutare. Ma perché non chiedere un aiuto professionale quando si ha bisogno?

Il riconoscimento dei limiti personali, non è una debolezza, è in realtà un atto di forza e coraggio.

Lo psicologo non cala dall’alto soluzioni preconfezionate, pertanto il merito e la responsabilità del cambiamento sono della persona; lo psicologo è un veicolo in funzione di tale cambiamento.

…lo psicologo rispetta diritti, valori, credenze e opinioni dei propri pazienti/clienti, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori“.

(Codice deontologico degli psicologi Italiani)

E’ necessario rivolgersi a professionisti iscritti all’Ordine, il quale garantisce che i suoi membri abbiano compiuto l’iter formativo ed esperenziale necessario per esercitare la professione.

Molti credono che si nasca e si cresca con un determinato carattere e che questo sia immodificabile.

In realtà, nella maggior parte dei casi:

  • abbiamo il potere di regolare le nostre reazioni;
  • abbiamo la responsabilità di come ci comportiamo;

Possiamo sviluppare questo, lavorando su noi stessi da soli o con l’aiuto di un professionista.

Questo pensiero, già da solo, sostiene ed alimenta il malessere.

Lo psicologo coltiva e utilizza tecniche e strumenti per affrontare situazioni diverse, anche se non le ha vissute in prima persona.

Il linguaggio non serve solo a descrivere la realtà, ma è il mezzo attraverso cui essa viene costruita.

Parlare ci aiuta a cambiare il modo con cui diamo significato al mondo, modificando di conseguenza i nostri atteggiamenti e le nostre azioni.

Non sempre, infatti vi sono:

  • consulenze: che possono durare anche solo qualche colloquio;
  • percorsi brevi: di qualche mese;
  • percorsi lunghi: che durano anni;

Tutto questo dipende dalla domanda del cliente, dal metodo utilizzato dal terapeuta e da quanto stabilito nelle prime sedute.

Non è sempre così, vi sono diversi percorsi a prezzi calmierati:

  • nei servizi pubblici;
  • in studi privati accreditati;
  • in studi privati possono esserci diverse tariffe.

Le due relazioni sono di natura differente:

  • Lo psicologo non è coinvolto in una relazione pregressa e in dinamiche affettive con il paziente. Quindi, è più obiettivo e neutrale; gli si può parlare di tutto senza la paura di complicare o modificare situazioni quotidiane;
  • Lo psicologo è concentrato solo sul paziente; il paziente è concentrato su di sé. Questo crea uno spazio, solo per il paziente, utile per l’esplorazione e il cambiamento;
  • Lo psicologo è stato formato e possiede strumenti e competenze per affrontare situazioni diverse. Cose di cui l’amico per quanto empatico, motivato e ben disposto, difficilmente dispone.
  • “Allora devo stare attento a quello che dico se no mi analizzi”: lo psicologo non ha poteri paranormali, per cui non può capirvi al primo sguardo;
  • Ho fatto questo sogno, cosa vuole dire?”: non tutti gli psicologi lavorano con i sogni e questi ultimi non hanno significati prestabiliti, ma acquistano senso all’interno della vita e della storia di ogni singola persona.
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